Drug checking results

DROP-021

giovedì, 7 Luglio 2016

Da analisi con REAGENTI COLORIMETRICI effettuata da Infoshock e Lab57:

MARQUIS: arancione chiaro

MECKE: verde oliva

MANDELIN: marrone chiaro

Da analisi con GC-MS il campione risulta contenere

0.6% eroina

58% paracetamolo

28% caffeina

La caffeina pare venga utilizzata come taglio nell’eroina perché la rende più “fumabile” mentre il paracetamolo serve a mascherare il dolce dato dal lattosio (adulterante anch’esso spesso presente).

Sulla base di alcune ricerche condotte negli USA, caffeina e paracetamolo risultano essere una combinazione pericolosa: in genere infatti le persone in terapia con paracetamolo vengono invitate a ridurre il proprio consumo di caffeina. La combinazione di queste due sostanze aumenta il rischio di danni al fegato; questo avviene perché la caffeina triplica l’accumulo di sostanze tossiche nel fegato, che vengono di per se prodotte nella scomposizione del paracetamolo da parte dell’organo “filtro”.

Di per sé il paracetamolo è stato dimostrato essere dannoso per il fegato, in quanto causa danni permanenti, anche a piccole quantità; negli USA vigono infatti restrizioni specifiche sul dosaggio di paracetamolo presente nei farmaci, anche perché spesso questi hanno una percentuale di caffeina al loro interno, perchè potenzia gli effetti analgesici del paracetamolo.

Utilizzare un composto come quello in oggetto di analisi con alcool incrementa notevolmente il rischio di danni a livello epatico.

Chi ha problemi di ipertensione dovrebbe evitare composti adulterati con caffeina perché possono portare ad un’ innalzamento della pressione.

Se usi per via iniettiva ricorda sempre che le sostanze (tutte) veicolano una quantità di agenti patogeni che possono dare più o meno frequentemente origine ad infezioni locali ( flebiti, ascessi….) e/o infezioni generalizzate, epatiti C e B, endocarditi ( infiammazione/infezione della membrana che riveste internamente il cuore) danni alle valvole cardiache, polmoniti etc….

 EROINA

L’eroina è una sostanza semisintetica che deriva dalla morfina (il nome chimico è Diacetilmorfina e viene ottenuta facendo reagire la modfina con l’anidride acetica) e di conseguenza anche dell’oppio, scoperta nella seconda metà dell’800 ed utilizzata inizialmente come antidolorifico, anestetico e sedativo.

Si trova generalmente sul mercato in polvere granulosa bianca o marrone, ma è possibile anche trovarla di colore rosa e nella forma del cobret (eroina tagliata con degli additivi che permettono di “scivolare” meglio su un foglio di alluminio se fumata); l’eroina e può essere sniffata, iniettata e fumata (chasing the dragon: espressione che deriva dal fumo che si produce dall’eroina fatta “scivolare” su una stagnola e dall’azione del consumatore che lo insegue per inalarlo).E’ molto difficile che sia allo stato puro, essendo una delle sostanze che subisce più tagli, come la cocaina

Effetti: L’eroina agisce sul sistema nervoso centrale con un effetto inibente e depressivo; gli oppiacei in generale prioducono effetti analgesici ed inibitori secondo un meccanismo di ricompensa celebrale in stretto legame con i centri nervosi del piacere. E’ per questo motivo che l’eroina fa scomparire dolore, ansia, paure, angosce. Inizialmente si prova il c.d.”flash” che si caratterizza per la percezione di sensazioni euforiche ed un generale stato di benessere diffuso; seguono uno stato di appagamento, di rallentamento del pensiero, dei gesti e dei comportamenti, fino alla sonnolenza. L’azione inibitoria dell’eroina causa “anastesia emotiva”, indifferenza verso il mondo, disinteresse affettivo e forte egocentrismo.

Gli effetti dell’eroina possono durare dalle 4 alle 6 ore.

Chi ha assunto eroina si riconosce dalle c.d. “pupille a spillo”, dal rallentamento motorio e verbale e dal continuo prurito che la persona pare avere su tutto il corpo

Effetti avversi: l’eroina può provocare nausea e vomito, deficit della coordinazione motoria e dell’attenzione, inappetenza (non si trae più piacere dal cibo). L’eroina altera la funzione respiratoria e può portare nelle donne ad una diminuzione dell’ovulazione e alla conseguente mancanza di mestruazioni.

L’eroina provoca tolleranza e dipendenza e si può arrivare a mettere in atto comportamenti non accettati dalle persone e che portano l’individuo all’isolamento sociale.

Rischi a lungo termine: Si può verificare rapidamente una forte dipendenza. Il consumo abituale di eroina alza la tolleranza verso la stessa (è necessario assumerne dosi sempre maggiori per provare le stesse sensazioni) A lungo andare gli effetti piacevoli della sostanza spariscono e la dose serve solo per combattere i dolorosissimi sintomi dell’astinenza.

Sindrome di astinenza: anche se raramente mette in pericolo la vita, è estremamente dolorosa tanto da essere uno dei maggiori motivi nel continuare la dipendenza. Si manifesta in seguito alla mancata assunzione di oppiacei, compare dopo 8-16 ore dall’ultima assunzione e va progressivamente intensificandosi nei primi 2-4 giorni per poi attenuarsi e scomparire nel giro di 10 giorni.
Si provano forte agitazione, sbadigli frequenti, sudorazione elevata, vampate di calore alternate da brividi di freddo, irrequietezza, ansia e irritabilità, insonnia, mancanza di appetito, palpitazioni, tremori muscolari fino a crampi, nausea, vomito, diarrea, innalzamento della pressione sanguigna, depressione e in alcuni casi psicosi..

L’eroina deprime il funzionamento del sistema nervoso centrale, abbassando la pressione arteriosa, la frequenza cardiaca e quella respiratoria. L’overdose, che può portare alla morte per soffocamento causato dall’eccessivo rilassamento muscolare, è uno tra i rischi di ogni assunzione. L’eroina è quasi sempre tagliata con altre sostanze, a volte ancora più pericolose dell’eroina stessa, che possono creare danni permanenti agli organi interni.

Coloro che ne fanno uso regolarmente soffrono di perdite di memoria, disorientamento, confusione, di difficoltà di coordinamento, costipazione e riduzione del desiderio sessuale.

Se iniettata, l’uso di eroina rischia di far contrarre infezioni quali HIV, epatite C, infezioni al punto di accesso venoso ecc.

PARACETAMOLO

Il paracetamolo è il principio attivo della Tachipirina e dei farmaci che in genere vengono prescritti per febbre e dolori.

Effetti:  il paracetamolo non ha effetti psicoattivi. E’ un antipiretico (fa scendere la febbre) ed un antidolorifico (analgesico non oppioide).

Effetti avversi: il paracetamolo è uno degli antidolorifici più utilizzati, anche in conseguenza del fatto dei suoi scarsi effetti collaterali. Tuttavia dosi superiori a quattro grammi di sostanza al giorno (riferito ad un adulto del peso di 80 kg o più) sono considerate pericolose per la salute, con una tossicità che si rivolge verso il fegato con effetti potenzialmente fatali.

CAFFEINA

La caffeina è un alcaloide presente nei chicchi del caffè, nelle foglie di tè e di mate, nelle noci di cola, nei semi di guaranà, nelle bevande a base di cola, nel caffè, nelle bevande energetiche; può presentarsi in forma di compresse di caffeina o di polvere di caffeina pura (sintetica).

Effetti: La caffeina rende vigili, velocizza il battito cardiaco, innalza temporaneamente le prestazioni intellettuali. In dosaggi elevati (da 300 a 600 mg = circa 8 tazze di caffè) provoca euforia. Gli effetti cominciano dopo 10-60 minuti e durano per circa 2-3 ore.

La caffeina toglie liquidi al corpo (disidratazione). Nel caso di dosaggi molto alti si possono avere sudorazioni abbondanti, palpitazioni, frequenti stimoli all’orinazione, aritmia cardiaca, gravi disturbi delle capacità percettive, tremore, nervosismo e problemi del sonno. Nel caso di assunzione duratura e regolare di caffeina può insorgere dipendenza con conseguenti sintomi di astinenza: mal di testa, nervosismo, stanchezza, vomito, problemi di concentrazione e di tipo motorio. Inoltre, il tasso di acidità del caffè favorisce a lungo termine la formazione di ulcere gastriche. Il consumo prolungato di caffeina e contemporaneamente di analgesici può causare gravi danni ai reni e pericolose complicazioni

SAFER USE

Iniettare l’eroina è il sistema più pericoloso: considera che gli oppiacei possono anche essere sniffati e fumati. Se decidi comunque di iniettarla, usa del materiale nuovo e pulito (aghi, filtro e fiala/cucchiaio); per sciogliere la dose utilizza acqua sterilizzata e non usare limone o aceto: meglio acquistare in farmacia dell’acido ascorbico.

Se si sniffa non utilizzare banconote e/o pippotti in comune (rischio epatiti e altre malattie/infezioni)… meglio un pezzo di carta pulito!!! Usare un “pippotto per una riga” e sciacquare le narici prima e dopo di sniffare

Se è trascorso un po’ di tempo dall’ultima assunzione, attento alle dosi; riparti dal basso. Il rischio di overdose è elevato.

Non guidare dopo l’assunzione, i riflessi sono rallentati e l’attenzione è carente.

Non usarla per ammorbidire il “down” o diminuire l’effetto di altre sostanze eccitanti; l’effetto sedativo dell’eroina sommato al “down” aumenta il rischio di crollo fisico, coma e morte.

Consuma solo in un luogo calmo e mai da solo.

In caso di overdose non esitare a chiamare il 118, stimola la persona, parlagli, rassicurala, falla camminare e tienila sveglia. Se è già incosciente, sdraiala su di un fianco e tienile la testa leggermente reclinata all’indietro, assicurandoti che possa respirare.

Se tu e la compagnia usate eroina meglio avere con sé del NARCAN (almeno 2 fiale). In caso di overdose iniettare due fiale di NARCAN intramuscolo e chiamare subito il 118

Ricordarsi di bere bibite analcoliche e non alcoliche perché possono aumentare il rischio di overdose

Non usare ketamina ed eroina, neanche a diverse ore di distanza: il rischio overdose è elevato

Se è la prima volta che si prova una sostanza, prendere informazioni su di essa prima di assumerla.

Fonti delle informazioni:

Wikipedia, danno.ch; Lab57; ASL TO4